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Senza ambiguità l’allarme lanciato dalla Banca d’Italia lanciato con l’Indagine straordinaria sulle famiglie italiane nel 2020 curata da Andrea Neri e Francesca Zanichelli.
Nel bimestre aprile e maggio caratterizzati dalla fase più rigida delle misure di contenimento dell'epidemia Covid-19, il reddito di oltre il 50% delle famiglie in Italia si è ridotto, anche tenendo conto degli eventuali strumenti di sostegno ricevuti. Per il 15% delle persone il calo è di oltre la metà del reddito complessivo. L'impatto è più negativo tra i lavoratori indipendenti: quasi l'80% ha subito un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare.
Cresce la criticità dell’indebitamento: il 40%degli individui indebitati dichiara di avere difficoltà nel sostenere le rate del mutuo a causa della crisi, con punte più alte al Centro e nel Mezzogiorno.
Più di un terzo degli intervistati nell'indagine straordinaria della Banca d'Italia sulle famiglie, inoltre, dichiara di “disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia in assenza di altre entrate, un periodo compatibile con la durata del lockdown legato all'emergenza Covid-19".
Secondo l'indagine "questa quota supera il 50 per cento per i disoccupati e per i lavoratori dipendenti con contratto a termine. Poco meno di un quinto dei lavoratori indipendenti e dei lavoratori dipendenti con contratto a termine si trova in questa condizione e contemporaneamente ha subito una riduzione di oltre il 50 per cento del reddito familiare nei primi due mesi della emergenza sanitaria".