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Comunicazione

Ripartire sicuri: il turismo motore indispensabile della ripresa

“Finalmente siamo ripartiti e le previsioni volgono se non al sole subito splendente, almeno ad un gradevole variabile, quasi sereno”. La butta sul meteorologico Massimo Zanon, Presidente di Confcommercio Unione Metropolitana, ma il suo commento sui dati prospettici elaborati da Confturismo-Confcommercio in collaborazione con SWG sulla propensione a viaggiare da parte degli italiani nel giorno della riapertura delle frontiere regionali è senza dubbio improntato all’ottimismo. “Non dobbiamo tradire le aspettative degli operatori ma, ancor più, dei clienti e degli ospiti”.

 

Un’estate appena socchiusa ma che, date le premesse, presto potrebbe spalancarsi: tra luglio ed agosto, rispetto ad aprile, sale dal 19% al 48%, la quota di italiani che pensa di fare le valigie nei mesi tra giugno e agosto. L’anno scorso, nello stesso periodo erano il 70%. I viaggi saranno brevi, anzi brevissimi, massimo tre giorni. E un italiano su cinque pensa che non farà vacanze quest’anno.

 

Sale anche la scelta della destinazione: mare per il 49; mentre come previsto acquista sempre più appeal – effetto Covid-19 e connesso distanziamento fisico, non c’è dubbio – la montagna: 23% contro il 18% di maggio 2019.

 

Qualche remora sembra invece persistere per quanto riguarda città d’arte e turismo culturale in genere, probabilmente anche a causa di un effetto psicologico che vede le persone, dopo il lockdown e gli “arresti sanitari domiciliari” ansiosi di ritornare all’aria aperta: solo il 15% degli intervistati visiterà musei, monumenti e mostre in vacanza, contro il 37% dello scorso anno.

“Dobbiamo assolutamente rafforzare ogni incentivo che dia sicurezza e qualità ai nostri ospito per agevolare anche lo shopping” –osserva Zanon a margine dei dati Confcommercio-Confturismo – “Meno turisti nelle città portano effetti negativi a catena su tutto l’indotto. E aggiunge: “Le previsioni non sono ancora positive, ma vogliamo assolutamente ribaltare Basti pensare allo shopping ad esempio che, tra gli obiettivi della vacanza, è le percezioni e le intenzioni di queste ore per recuperare presto una propensione allo shopping in linea con i dati del 2019”.

Infine, il dato sulla qualità e la permanenza della vacanza, sicuramente sensibile alla minor disponibilità di reddito da parte degli italiani, all’incertezza sul futuro lavorativo.

“E’ indispensabile che gli italiani ritrovino al più presto la propria serenità e capacità economica” – commenta Zanon – perché i dati medi nazionali permangono molto critici: il 35% degli intervistati, infatti, dichiara di volere fare quest’estate viaggi brevi, con 2 o 3 pernottamenti al massimo, restando nelle vicinanze di casa, più del doppio degli italiani sentiti il maggio 2019”.

“E’ per questo” - conclude Massimo Zanon –“che il lavoro di squadra tra Confcommercio e Regione del Veneto deve assolutamente continuare per rafforzare ogni più piccolo spiraglio di risveglio dell’economia del nostro territorio: le imprese ce la stanno mettendo tutta, chiediamo solo di non bruciarsi all’ultimo miglio con eccessiva burocrazia e con regole fuori da ogni buon senso”.


 

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