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La percezione che i negozi di vicinato del settore alimentare e gastronomia fossero diventati più frequentati nel corso del lungo lockdown, che aveva invece letteralmente chiuso le serrande ad interi settori dettaglio come per il fashion, era già diffusa. Ma oggi ne abbiamo anche la constatazione statistica: l’Osservatorio realizzato dalla Fida, la Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione aderente a Confcommercio, realizzato in collaborazione con Format Research ha confermato che i punti vendita sono stati in prima linea per assicurare la spesa e continuare ad erogare, in condizioni di difficoltà, un servizio fondamentale per i cittadini facendo così riscoprire, come afferma il 70% delle imprese, anche il ruolo dei negozi di vicinato.
L’emergenza sanitaria ha d’altronde accelerato i processi di innovazione nel settore: il 40,7% ha iniziato a fare consegne a domicilio, il 32,2% ha intensificato il servizio e il 14,2% ha attivato servizi di asporto. Anche sul fronte digitale crescono le imprese che hanno avviato servizi che prima non offrivano, come la prenotazione della spesa tramite email (il 13,1%) e social network (il 9%), il click & collect (7,1%) e la vendita per mezzo di piattaforme online (per il 4,7%).
Si tratta di un processo di resilienza che è stato incoraggiato e assistito con opportune soluzioni semplici ma efficacie e persino di divertente applicazione realizzate o proposte dalle associazioni di categoria. Come Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia che, proprio in piena pandemia ha attivato la piattaforma Vetrineonline, piattaforma che consente ai clienti di essere virtualmente presenti, in diretta nel negozio e agli esercenti di interagire, tra scaffali, vestiti, scarpe, o vassoi, per raccontare il prodotto e consigliare ma soprattutto per essere davvero in relazione con il proprio cliente.