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“Venezia nel 2017 al primo posto per consumo di suolo nel Veneto (14,8% della superficie metropolitana) e in terza posizione dopo Verona e Vicenza, per consumo pro capite, per incremento (+0,57% rispetto al 2016 e superiore al dato Veneto) e per ettari consumati (208): ”E’ un segnale che non deve solo farci riflettere ma che deve spingerci soprattutto ad agire “ E’ preoccupato il commento ai dati diffusi ieri da i ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nazionale di Massimo Zanon Presidente di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia e del Veneto. “Bisogna assolutamente applicare con la massima efficacia la legge regionale n.14 del 2017 sul consumo di suolo, e rispettare con rigore la priorità alla rigenerazione e alla riqualificazione dell’esistente, rendere attrattivi per le attività economiche compatibili l’insediamento nei centri e nella città consolidata”. Certo per consumo di suolo si intende anche quello necessario per le infrastrutture: “Sappiamo quanto il Veneto abbia necessità di completare la propria rete per garantire una rapida mobilità a cittadini e attività economiche” – aggiunge Zanon - ma proprio per questo occorre ottimizzare l’utilizzo del suolo, evitando ulteriore cementificazione: e su questo ciascun Comune dovrà fare da subito la propria parte, a cominciare dal rivedere la pianificazione urbanistica che non può essere fatta per singole porzioni di città, ma tener conto di tutto il tessuto urbano e dell’hinterland”.
E la riflessione sui dati ISPRA è anche l’occasione per alcune considerazioni sulla terraferma veneziana, e sul progetto della Torre Venus Venis
"Le città non possono rimanere ferme: devono cambiare se vogliono rimanere attraenti e attirare investimenti e rimanere moderne: un progetto urbanistico ambizioso come la Torre Venus Venis dovrà però trovare una sua coerenza, nell’ambito complessivo del territorio del Comune di Venezia, con la grande iniziativa dell’M9 e comunque dovrà essere trovata ancor prima una soluzione per il vuoto lasciato dall’ex Ospedale Umberto I.”
Il timore del Presidente Zanon rimane: “Basta con interventi che compromettono l’economia del commercio e dei servizi di prossimità e quindi, anche la Torre dovrà essere anzitutto in sintonia con la vita economica e sociale di tutta la città, storica e di terraferma: il progetto deve essere inserito in un piano più organico e completo per il rilancio di Mestre e Marghera e in una visione più ampia che consolidi coerenza, unità ed identità del Comune”
Confcommercio Unione Metropolitana è da sempre impegnata nelle trasformazioni della città e nel rilancio dell'economia al servizio della residenzialità e non si tira certo indietro di fronte al nuovo: proprio per questo, però, Il Presidente Zanon tiene a ribadire che: "Siamo disponibili ed anzi auspichiamo un coinvolgimento sin da subito con l'Amministrazione Comunale e i realizzatori di Venus Venis per individuare insieme le migliori soluzioni per integrare questo importante progetto con la città e con le sue attività economiche e perché costituisca un attrattore e non un corpo estraneo".