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Erano tante le fasce tricolori al chiostro dell'M9 lunedì 2 novembre: i 44 Comuni, rappresentati dai propri sindaci o da assessori, consiglieri - pochi gli assenti, qualcuno anche costretto dalle misure sanitarie in atto, non ha fatto mancare un proprio messaggi di solidarietà, vicinanza - hanno risposto tutti "Sì, presenti, ci siamo" all'invito di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia a fare squadra, a lavorare insieme per far comprendere al Governo che oltre alla salute c'è anche la salvezza del lavoro e la sopravvivenza economica e sociale delle famiglie da tutelare.
Un richiamo forte che il Presidente di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia, Massimo Zanon, ha lanciato ad una platea attenta, sensibile e coinvolta, quella dei sondaci metropolitani ma anche degli associati.
Un richiamo al quale il Sindaco Metropolitano Luigi Brugnaro, un po' rappresentando la platea tricolore, ha risposto assicurando il proprio impegno ma anche la necessità di fare squadra per fare città e per fare capire al Governo che non bastano vincoli e divieti, ma anche atti coraggiosi, investimenti, sostegni concreti alle imprese, margini più ampi agli enti locali, Comuni in primis, per far fronte non solo all'emergenza, ma ancor più alla necessità di preparare sin da oggi il domani della rinascita e della ricrescita dell'economia delle città.
I vincoli imposti dalla sicurezza sanitaria e la volontà di garantire una manifestazione composta, costruttiva, prevenendo ogni possibile provocazione, non hanno consentito a tutti di essere presenti nella suggestiva cornice della piazza del centro di Mestre simbolo della cultura che si interfaccia con la socialità, il commercio, i servizi di prossimità ed il piacere dello shopping, ma tutte i sindacati di categoria che si riconoscono in Confcommercio erano rappresentati dai loro presidenti.
Una manifestazione che non ha saputo nascondere una certa emozione, sincera e condivisa, come emerso dalla partecipazione dei presidenti dei sindacati di categoria di Confcommercio in rappresentanza delle imprese maggiormente colpite dal primo lockdown, intimorite dalla possibilità di ricadere, questa volta, in una vera agonia come conseguenza della seconda e più stretta serrata che comporterebbe, di fatto, lo spegnimento della vita delle comunità e quindi della città, oltre alla dissoluzione di posti di lavoro e all'emergere di disagio sociale diffuso.
Presenti a condividere timori, ma anche l'impegno e l'entusiasmo per combattere insieme e fare proposte per rigenerare la comunità cittadina a partire dalle imprese e dai lavoratori anche le altre categorie: particolarmente significative le testimonianze e le proposte dei presidenti di Confindustria, Confesercenti, CNA, Confartigianato, Coldiretti, Confcooperative, al quale si è unito l'appello delle rappresentanze sindacali di CGIL, CISL e UIL metropolitane.
Ieri davvero, tutte la Comunità metropolitana, rappresentata dal mondo delle imprese e dei lavoratori alle quali si sono stretti tutti insieme i sindaci, a cominciare dal Sindaco Metropolitano Luigi Brugnaro hanno detto ad una voce: "Lo Stato deve ascoltarci, deve ascoltare le nostre sofferenze ma anche le nostre proposte: oggi insieme abbiamo fatto, in modo compatto, Città, anzi, Comunità Metropolitana di Venezia: nessun lockdown senza vie d'uscita".