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Comunicazione

Terziario di mercato: un futuro più green, ma con gradualità e supporti adeguati

di Francesco Antonich

Per il terziario di mercato ci sono ampi margini per legare, in un processo virtuoso, competitività, innovazione e sostenibilità, partecipando responsabilmente alla sostenibilità. La città è a tutti gli effetti anch’essa un ambiente, scenario di interventi e di comportamenti di ciascuno dei soggetti che lo compongono e che possono garantire alla comunità una Qualità della Vita. Le imprese del commercio, del turismo, dei servizi, delle diverse professioni che costituiscono il tessuto economico dei centri urbani sono sempre più consapevoli che, per essere vincenti, soddisfare i loro cittadini clienti, devono partecipare attivamente al processo complesso, ma non impossibile, della transizione ecologica. Piccoli e grandi contributi, a cominciare da un’autovalutazione dell’impatto ambientale delle singole attività, dall’individuare comportamenti virtuosi, sino a valutare gli investimenti – di rado non ingenti - che comprendono soluzioni “green”: risparmio energetico nella propria unità locale, percorsi legati all’economia circolare.

Soluzioni premianti e prioritari, quando non obbligate, per accedere con successo ai bandi pubblici. Da aggiungere che il moltiplicatore economico e sociale di questo approccio virtuoso è costituito dal rapporto, dalla sinergia tra imprese, anche in rete, loro rappresentanze economiche e gli Enti Locali, come i Comuni: perché solo insieme si può davvero costruire un Ambiente-Città sostenibile. Per le imprese meno strutturate, tuttavia, l’approccio alla sostenibilità deve essere graduale e semplice, facilmente condivisibile dal titolare e dai collaboratori. Primo passo? Acquisire consapevolezza di queste esigenze e di questi approcci, attraverso un’autovalutazione con una semplice check list, una certificazione di base che individua il proprio posizionamento, che consente a singole imprese di prendere coscienza della propria situazione e di margini ed ambiti di miglioramento, per individuare i percorsi ottimali e le risorse più opportune per accrescere le performance ambientali positive: ridurre costi energetici, consumi idrici, di gestione dei rifiuti.

Un approccio semplice messo a disposizione gratuitamente per tutte le imprese come l’iniziativa Imprendigreen, realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia con il supporto tecnico e scientifico della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, grazie alla quale un’impresa vede riconosciuta la propria performance e che potrà essere un elemento premiale per l’accesso, ad esempio, a bandi pubblici che impongono azioni “green”. Dalla consapevolezza si passerà all’esame degli interventi più adatti, a cominciare dal migliorare comportamenti virtuosi sino alla scelta oculata di servizi e strumenti per compiere il salto di qualità desiderato.

Un percorso per il quale si richiede che i supporti finanziari, messi a disposizione dal pubblico e dal privato tengano conto di questa modalità graduale e non puntino esclusivamente a soluzioni “hardware”, a soli investimenti ingenti, che risultano troppo spesso inaccessibili ad imprese dei comparti del terziario di mercato, attori primari della città e testimonial interessanti per promuovere un ambiente urbano esteticamente bello, vivibile e sostenibile.

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